La Mezza Maratona di Roma in notturna

Fra l’inferno e il paradiso, sabato sera ho scelto il paradiso.

Ho partecipato a molte corse in notturna, ma correre a Roma di notte è davvero tutt’altra cosa. La sensazione è quella di essere un gladiatore pronto a combattere nel Circo Massimo.

ROMA

L’emozione è forte, sia per la mezza maratona da affrontare, con 7000mila atleti pronti a darsi battaglia sul campo, sia per il pubblico, perché Roma è già caotica, ma il sabato sera, come ogni città che si rispetti, riesce a dare il me meglio di se stessa con gente e turisti in ogni dove e sono certo che stasera faranno un tifo pazzesco per il primo e l’ultimo di questi “gladiatori” giunti da ogni parte d’Italia per poter dire: ”Io c’ero”.

Amici e colleghi del G.S. Interforze Torino
Lo spettacolo è una goduria per gli occhi e, l’aria di festa che si respira insieme ai monumenti illuminati a festa ti strizzano l’occhio sorridendo, come a dire:”Guarda come siamo belli per te stanotte.”

Verso i 21 km e 097 metri

E’ in questo scenario che si gioca la partita dei 21km e 097 metri. Sono esattamente sei mesi che non mi alleno seriamente per affrontare una corsa. Tutte le gare fatte da gennaio a oggi, sono molto improvvisate e con mio stupore non sono venute neppure così male. Oggi non è il caso di tirare troppo la corda, vuoi per il caldo e l’umidità, vuoi per il percorso che, in buona parte è quello della sorella maggiore della mezza maratona, ossia la maratona di Roma che si corre a fine marzo inizio aprile.

Il percorso

L’altimetria

Quindi mi godrò il percorso che conosco bene, ostico, tra cambi di direzione, sampietrini e le salite del 2° km, del 4°km e la più massacrante che credo sia quella tra il 15° e 16° km, anche perché lì si inizia a sentire la fatica. Ho deciso di affrontare il tracciato da vero guerriero #ASICSFrontRunner, infatti mi sono imposto una regola, superare chiunque mi si trovi davanti, almeno avrò un motivo per attaccare e qualcosa a cui pensare durante la gara.

L’occorrente

Ad abbigliamento ci siamo, tecnicamente ho tutto quello che del Brand mi necessita: pantaloncino, canotta, calzini e ovviamente le scarpe da corsa. Come per la mezza di Lucca dello scorso 7 maggio, la scelta è ricaduta sulle ASICS NoosaFF perché è una scarpa performante. Il sistema Flyte Foam la rende più ammortizzata oltre a essere leggera e, grazie alla tomaia e soletta molto traspirante lasciano il piede asciutto, con questo caldo certamente servirà.

È arrivato il momento tanto desiderato. Dopo 15 minuti di riscaldamento ( ho fatto lo stretto necessario perché il caldo e l’umidità sono alle stelle) entro in griglia di partenza col numero 330. Sono in prima fila.

La gente spinge e toccandomi così sudata mi fa pensare che se stiamo tutti messi così, sarà una corsa difficile. Lo start alle 21:05 segnalato dal classico sparo.

La carica dei 7000mila
La strada mi porta da piazza del popolo a Montecitorio con urla e tifo del pubblico di Roma. Subito la prima salita, bella tosta, ma sono ancora fresco e riesco a correre a 3’45”.

Roma di notte
Passaggio a piazza Venezia e poi diritti al Colosseo che mi incanto a guardare. La testa è alta a osservare quanto di meglio c’è, ma ogni tanto bisogna dare un’occhiata per terra perché le strade di Roma non sono messe bene e si rischia la caduta. Ne vedo parecchie e col cuore spero nessuno si sia fatto male. Sul lungo Tevere si corre bene ma, ci sono troppe zone davvero buie e questa è davvero una pecca da registrare.

Magia
Riesco ad arrivare al 12km e inizio ad avvertire spossatezza, stanchezza e piedi pesanti. Capisco che il caldo mi sta facendo abbandonare le forze. Sono completamente bagnato fin dentro le scarpe, tanto da sentire lo “sguazzio” all’interno. Ai ristori continuo a bagnarmi il più possibile. Affronto la salita che si trova tra il 15/16 km a testa bassa. Mi trovo esattamente sul Lungotevere dell’Acqua Acetosa, esco fuori da una delle zone buie, riesco a fiatare e quando scollino la salita mi rendo conto che non ne ho più. Per fortuna ho un pochino di discesa da fare e cerco di riprendermi allungando le braccia sul corpo e rilassarmi. Non manca molto, giusto gli ultimi tre chilometri.

Ci siamo quasi
Sul lungotevere un runner inciampa ad una transenna e mi cade davanti, riesco a evitarlo e in una frazione di secondi sento le persone chiedere di un autoambulanza, per un attimo penso di fermarmi, poi ragionando so che non è da solo e proseguo verso il 21° chilometro. Non guardo più il GPS per non essere condizionato oltre, vista già la mia abominevole stanchezza. Rifaccio il sottopasso fatto all’andata. I piedi non girano. Sono in pieno centro e per fortuna la gente incita gridando : “dai che è finita.” In genere noi corridori a questa frase rispondiamo di mente pensando: “Sì, come no? Mi mancano ancora X chilometri e qui a soffrire ci sono io”. Questa volta però il pubblico capisce il momento di difficoltà degli atleti e sta dicendo il vero.

Traguardo
È quasi finita. Perso tra stanchezza e pensieri mi ritrovo sul rettilineo di piazza del Popolo e con mio gran piacere vedo in lontananza il traguardo “Mezza Maratona Di Roma”. Riesco a dare tutto quello che ho negli ultimi 500 metri, passando la finish-line in 1h25’50”.

Ho finito
Mi guardo intorno e mi dico che è un mezzo miracolo se non casco per terra. Una buona prestazione tutto sommato. Mi dirigo ai ristori, dove mi viene consegnata la sacca con i sali, l’acqua, la mela e sopratutto la medaglia. Un piccolo rammarico lo ho guardando la classifica. Sono arrivato sesto di categoria e mi rendo conto che se avessi fatto i miei tempi più canonici impegnandomi on po’ di più, sarei potuto salire sul podio, ma questa è un’altra storia.

Roma ha vinto, io pure.