In molti rincorrono il tempo della vita quotidiana. Io nella mia vita ho deciso che deve essere il tempo a rincorrere la mia corsa e alla domanda che tutti mi pongono, cioè, “Perché corri?”, rispondo sempre con una risposta tanto semplice quanto forse anche molto banale. Io corro perché è semplice farlo, oltre che a piacermi e soddisfare quella mia gran voglia di fare e riempire il tempo che ho a disposizione dopo aver assolto gli impegni familiari, di lavoro, vita sociale e tutto il resto.
Mi è sempre piaciuto sudare. Sentire la fatica che il corpo produce durante l’attività fisica, ricompensandomi con benessere, gran senso di autostima e picchi adrenalinici che mi fanno sembrare un matto. Alla base di qualsiasi sport io abbia fatto non ho mai trascurato la corsa. Certo ci sono stati periodi in cui correvo molto meno, ma il grande Amore torna sempre. Ho iniziato a fare gare sotto la spinta di un amico, mi diceva sempre di provarci perché fisicamente avevo tutte le caratteristiche per far bene. Alla fine ho ceduto e devo ammettere che oltre a trovarci gusto mi sono reso conto che mi venivano discretamente bene, seppur non impegnandomi al 100%.
Col passare del tempo ho capito quali potevano essere i miei limiti cronometrici, così ho iniziato a non badare più al crono da fare durante le competizioni ma alla qualità della corsa, anche perché mi stavano bene i risultati che conseguivo. So di non essere una cima, ma so anche di non essere l’ultimo arrivato. Mi piace dire che, sono un buon Amatore.
Vivo la corsa con dedizione, passione, sacrificio e divertimento ma non ne faccio un dramma se qualcosa va storto durante una gara, le cose vanno sempre come devono andare. Ho partecipato a gare più o meno importanti. Il più delle volte quelle che sentivo nel cuore. Mi faccio sempre trasportare da questa sensazione perché in ogni gara oltre al corpo, alla testa, ci metto sempre tanto cuore e una dedica speciale, che può essere per un evento, una cosa, persona, fatti, insomma la dedico con tutto me stesso augurando il meglio, quel meglio che ci metto io nel preparare l’evento e l’allenamento.
Ho sempre visto le mie corse come dei punti di partenza e mai di arrivo. Credo che nella vita quando ti senti “arrivato” a qualcosa, lì hai finito di combattere. Magari un giorno deciderò di smettere di correre, questo non posso saperlo, però la mia idea è quella di continuare, anche quando non farò più gare. Correrò per il gusto di farlo e di mantenermi in forma.
Ad oggi ho 39 anni e me danno ancora 29, quindi vorrei continuare a imbrogliare tutti, onestamente, in questa maniera.